La chiesa di San Luca è in genere identificata come la parrocchia del Margine Rosso, di fatto limitando la sua giurisdizione ad un piccolissimo territorio che si estende nel primo tratto di Viale Leonardo da Vinci (dal km quarto al km quinto della strada per Villasimius) e che comprende la fascia costiera ed una parte a monte di questa strada; in realtà questa parrocchia va ben oltre i confini del Margine Rosso. Si estende su un territorio molto vasto, che dal 1986 (anno in cui è stata fondata) ad oggi è andato sempre più popolandosi: sono sorte numerose lottizzazioni dove un tempo c’erano vigneti, mandorleti, campi coltivati ed incolti, e la toponomastica ha sostituito le antiche denominazioni delle numerose località. Alcune di queste sono tuttora utilizzate, altre, invece, sono state completamente dimenticate e si ritrovano solo nelle cartine e nel ricordo delle persone più anziane: Margine Rosso, Su Forti , Sant’Anastasìa, Foxi, Is Pardinas, S’Oru ‘e Mari, Is Ammostus, Simbirizzi……
Cominciamo proprio dalla chiesa di San Luca, oggi situata tra le vie i cui nomi richiamano le antiche città romane di Nora, Cornus (oggi Santa Caterina di Pittinuri) e Valentia (oggi Nuragus). La località in cui il 10 dicembre 1989 alle ore 16,00 è stata posta “la prima pietra” della nuova chiesa di San Luca, secondo le persone anziane esperte del territorio, era chiamata “Sa smasciada de is cuaddus”, la cui etimologia in lingua sarda campidanese significa “la svolta (smasciada) dei cavalli (cuaddus)”.
L’ipotesi più accreditata è che la denominazione sia da mettere in relazione con la località detta di “Facheris”, che si estende sulla sinistra salendo per Via Melibodes, dove si dice che ci fossero molte stalle. Così il nome “la svolta dei cavalli”, pur con qualche dubbio, indicava forse il punto in cui i cavalli svoltavano durante il loro percorso. Nei pressi della chiesa di San Luca si trovano anche le località dette “Su Forti” (che deve il nome al fortino di avvistamento costiero del periodo sabaudo) e S’Oghianu (esteso a nord-est di Su Forti, dietro Via Turris), il cui significato è forse quello di “terreno esposto al sole, fertile”.