Memorie dal Fortino

Dicembre 2013
 

Cecilia aveva cercato per alcuni anni un giovane prete che con parole di conforto le salvò la vita. Non lo aveva trovato e, a poco a poco, aveva smesso di cercarlo, ma non lo aveva mai dimenticato. A dir la verità non era riuscita neppure a individuare la strana chiesetta con il caminetto, dove il sacerdote si trovava. Dopo alcuni anni ecco quel prete, non più così giovane, in una foto che gli alunni avevano portato a scuola per una ricerca: benediceva le palme in mezzo ad una gran folla di fedeli.
In un attimo Cecilia ha rivissuto l’angoscia di vent’anni prima, quando  fu  assalita  dal  rimorso per non aver compreso che i lamenti della madre non erano i soliti capricci, ma l’agonia di chi stava per abbandonare questo mondo. Cecilia, senza dir niente ai propri familiari, si era allontanata dalla sua casa in un paese dell’entroterra cagliaritano ed aveva camminato per ore attraverso la campagna, col proposito di porre fine alla sua vita; ma, giunto il momento propizio, le era sempre mancata la determinazione a compiere questo gesto. Quando era arrivato il buio, all’angoscia ed al tormento erano subentrati il freddo e la paura. È stato allora che aveva visto in lontananza una luce. Nonostante la stanchezza era arrivata fino a quella luce.
Che fortuna, cara Cecilia, aver incontrato sul tuo cammino la luce di una piccola chiesa in mezzo alla campagna ed un giovane sacerdote che, per caso, si era attardato.

 

Elisabetta