La Santa Messa in diretta

Luglio 2020

Fermate il mondo! Voglio scendere! Quante volte abbiamo sentito questa frase. Stavolta il mondo si è fermato veramente e improvvisamente, senza aver avuto il tempo di pensarci, siamo scesi. Tutti a casa cercando di preservare sia la nostra che l’altrui salute. I primi giorni  ci inondavamo di messaggi su whatsapp, chiamate al telefono, videochiamate, ma, via via che trascorrevano i giorni, non ci bastavano più. Abbiamo cominciato a sentire la mancanza del prossimo, in primis di figli, nipoti, amici, congiunti non conviventi, e di tante altre persone conosciute che eravamo soliti incontrare in vari ambienti. La tecnologia, per quanto utilissima , non  era più sufficiente a colmare il vuoto immenso che ci circondava. Una delle tante mancanze di cui ho sofferto in questo periodo pandemico è stato il non vedere i bambini del catechismo con i quali avevamo cominciato il percorso di preparazione alla prima confessione e un altro gruppo di piccoli che vedevamo il sabato sera  a messa. Per fortuna l’idea geniale di don Davide “CHIESA IN CASA” , con le catechesi insieme a don Andrea, le Via Crucis nel periodo pasquale, ha  reso meno marcato il distacco. L’aver fatto le celebrazioni in streaming sulla pagina facebook della parrocchia è stata una cosa bellissima. La messa in diretta ci dava l’idea di vicinanza con la nostra comunità che sapevamo essere online insieme a noi. Messa vissuta a casa ma con la stessa attenzione e raccoglimento che si ha in chiesa. Ogni volta insieme a mio marito ci preparavamo accendendo sia il computer che lo smartphone per essere pronti in caso di collegamento vacillante, a proseguire con l’altro strumento e non perdere nulla. Il saluto finale ai bambini nella messa del sabato in primo piano, mi faceva immaginare i piccoli insieme ai genitori davanti ad un computer, un tablet, uno smartphone, che ricambiavano il gesto di don Davide. Meravigliose le celebrazioni del triduo pasquale che ci hanno aiutato a vivere intimamente una Pasqua vera, senza essere distratti dal solito consumismo che spesso ci confonde e ci fa perdere di vista il vero e autentico significato. Guardando l’altare e vedendo volti noti si aveva la sensazione di una celebrazione con fedeli, ma quando alla fine di una messa don Davide ha girato la telecamera verso i banchi completamente vuoti, una stretta al cuore ha risvegliato il tema della solitudine, della lontananza e dell’isolamento in cui eravamo. All’inizio e al termine di ogni messa ho sempre scritto un messaggino che desideravo tanto venisse letto dai bambini per comunicare loro che c’ero anch’io.

Carla

 

Un’esperienza unica che non dimenticherò mai. L’eco  delle poche voci presenti che risuona nell’ambiente vuoto e in penombra. L’unica luce è proprio nell’altare, dove siamo noi. Tutto intorno a noi apparentemente niente. Ho un po’ di paura ed emozione, mi sento addosso la responsabilità di aiutare col canto e con la musica la preghiera di questa Settimana Santa. Ad ognuna delle celebrazioni partecipiamo in pochissimi, ma appena inizia la messa riusciamo a percepire distintamente la presenza di tutti voi da casa. Pregate con noi, vi emozionate con noi.  Il canto e le note in quella dimensione intima sembrano ancora più amplificate. Sono emozionata. Un’unica vera chiesa che, nonostante la distanza, ci fa sentire vicini. Un’esperienza meravigliosa che non mi aspettavo di poter vivere e che porterò per sempre nel mio cuore.

 

Massimiliana