La parola del parroco

Novembre 2012
 

Cari amici,

chi l’ha detto che il mese di novembre è il mese dei morti? Chi lo dice che è un mese che ‘porta male’? Forse lo dicono i pagani, ma di certo non noi cristiani! Innanzitutto, non esistono mesi dei morti, perché i morti non vivono nel tempo; esistono soltanto mesi dei vivi, che hanno a disposizione il tempo per dedicarlo, se vogliono, anche ai propri cari defunti. E, secondo, se è vero come è vero che i morti vivono nell’eternità, non sono ‘morti’, ma ‘vivi’: Dio, infatti, ha detto di essere «il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe: non il Dio dei morti, ma dei viventi» (Mt 22,32). Per avere consapevolezza di questo, c’è un luogo dove ci si può ritrovare tra vivi e defunti, uno spazio che esce dal tempo: la preghiera. In essa si incontra la Chiesa terrestre con la Chiesa celeste grazie a quella che si chiama “Comunione dei Santi”: per essa possiamo sperimentare che i nostri cari defunti non sono spiritelli vaganti nelle nostre case come fantasmi che si divertono a farci dispetti spostando le cose per nostro terrore, ma sono presenze consolanti che pregano per noi o che attendono le nostre preghiere. Il colore liturgico proprio dei defunti ci  aiuta  a  capire  meglio  il  senso  di questo discorso. Il viola non è un colore lugubre, ma indica la sintesi di un incontro, perché esso è composto dal rosso e dal blu: il rosso è il colore del sangue, cioè dell’umanità, il blu è il colore del cielo, cioè della divinità. L’unione dell’umanità e della divinità si realizza perfettamente in Cristo Uomo-Dio. Ecco perché il paramento viola si utilizza per i morti, per l’Avvento e per Quaresima. Il mese di novembre, quindi, non porta male, ma porta tanto bene! Lo dimostra il fatto che il primo novembre non è la solennità di tutti i morti, ma di Tutti i Santi, i quali vivono in Dio, e la loro esistenza in questa terra come nel Cielo ci invita a tendere verso la Vita vera, a guardare alla nostra patria, ad alimentare il desiderio dell’eternità, una tensione che la liturgia sottolineerà sempre di più man mano che si avvicinerà la solennità di Cristo Re, conclusione dell’Anno liturgico, e l’inizio dell’Avvento. 
Auguro a tutti di vivere un mese di novembre in compagnia dei propri santi e nel sereno ricordo dei cari defunti che ci hanno fatto tanto del bene.

Dio vi benedica.

 

Don Albino