La parola del parroco

Maggio 2022

Carissima comunità,

Cristo è risorto!

Proprio questo grido, questa fede si è innalzata nei giorni straordinari che abbiamo vissuto in questa Pasqua 2022. Ripercorriamo insieme alcuni momenti.

Venerdì delle Palme. Via Crucis all’aperto nel giardino parrocchiale. In tanti ci siamo ritrovati per vivere questo momento di fede così sentito e atteso. Eravamo abituati a celebrarlo il Venerdì Santo, ma quest’anno abbiamo deciso di farlo in questo giorno per non “appesantire” le celebrazioni già previste per il Triduo. La più grande sorpresa: la partecipazione numerosa e attenta. Camminare nel nostro bel giardino, così suggestivo, ci ha permesso di sentirci ancora più vicino, stazione dopo stazione, alla camminata con la Croce di Gesù. Pregando abbiamo ricordato tutta la comunità, tutti coloro che ne fanno parte, i vicini e i lontani. Ci siamo sentiti tutti sostenuti nel portare ciascuno la croce degli altri. Una vera e propria Via Crucis di e con la comunità. Domenica delle Palme. Come sempre questa domenica è sempre caratterizzata da una grande partecipazione: gioia e passione che si mescolano in un grande atteggiamento di fede. Sembra che a nessuno possa mancare quel “segno” delle palme o del rametto di ulivo che, riportato a casa, ci rimanda a quel Cristo che, prima accolto e poi condannato, desidera sempre “entrare” non più a Gerusalemme, ma nel nostro cuore. Basta sentirsi “asini”: desiderosi di mettersi a servizio del Signore e condurlo dove gradisce lui. Giovedì santo. Amore, Eucaristia, Comunità, Sacerdozio, Servizio. Sono queste alcune parole che caratterizzano l’inizio del Triduo Santo. Essere sacerdoti significa essere uomini di e per l’Eucaristia: vivere quell’ultima cena di donazione e servizio. E non l’ho vissuto solo io come sacerdote, ma tutta la comunità ritorna a quel Cenacolo, a quella cena. E poi il servizio: lavare i piedi ai nostri giovani ha significato quell’impegno costante che tutti hanno nei confronti di questi ragazzi, tesoro unico nella nostra comunità. E ovviamente non posso nascondere la commozione nel compiere quel gesto insieme a don Andrea verso i ragazzi. Esperienza che mi riporta sempre alla mia piccolezza e, allo stesso tempo, alla grandezza di Dio. Venerdì Santo. O popolo mio, che male ti ho fatto? Rispondimi! Quanti si sono soffermati sotto la croce: chi preso per mano con il proprio coniuge, chi con la famiglia, chi da solo, chi anziano, chi giovane. Abbiamo guardato quella croce e l’abbiamo contemplata chiedendo perdono per tutte le nostre miserie e sentendoci confortati da quel volto sfigurato, ma pieno d’amore. Domenica di Pasqua. All’alba si innalza il grido di fede “Questa è la notte in cui Cristo ha distrutto la morte”; “Questo è il giorno del Signore: rallegriamoci”. Dalle prime ore la chiesa non ha smesso di essere piena (con grande mio positivo stupore) per le varie celebrazioni fino a giungere a quel momento di fede indescrivibile che il Signore mi ha regalato durante la messa delle 11. Nella cornice di una giornata stupenda tutti abbiamo detto con forza che “Cristo è vivo” e ci abbraccia sempre. Per andare poi a completare la giornata con la celebrazione serale. Come parroco posso solo dire che SONO CONTENTO! Non ci sono altre parole. Non posso chiedere di più, ma sono sicuro che il Signore nella sua Provvidenza continuerà a stupirmi e a stupirci. Partecipazione numerosa, collaborazione in tanti allestimenti e pulizie, presenza costante dei giovani e delle famiglie, capacità di preghiera profonda e composta, gioia nei volti di tutti, desiderio di Cristo, di fede e di famiglia. Questa è Pasqua. Con la Pasqua nulla si ferma, anzi tutto si rinnova. In questo mese di Maggio preghiamo la Vergine Maria soprattutto per queste intenzioni: per la Pace, per la nostra comunità, per i sofferenti, per le attività estive, per i giovani, per le famiglie e per gli anziani. Tutti preghiamo in coro secondo queste intenzioni. Maria, madre della Provvidenza, stupiscici tu!

Donda