La parola del parroco

Febbraio 2021

Carissima comunità,

abbiamo iniziato il 2021 con questo mese di gennaio tra zone arancioni e gialle, crisi di governo e situazione difficile a causa dei contagi e delle varie quarantene. Sembra che la situazione che ci sta attorno non voglia migliorare. Eppure siamo sempre chiamati ad accorgerci di ciò che, seppur con grande fatica, cerca di andare avanti. Sono tante le situazioni di vita concreta che provano ad affrontare e a convivere con questa strana situazione: lavoratori che non si arrendono, persone grandi che, pur nelle tante attenzioni, non si isolano e si lasciano accompagnare, bambini e ragazzi che, nonostante le mascherine, manifestano la loro gioia e anche le loro contraddizioni, sofferenti che non perdono la speranza nonostante il dolore della croce. Mi lascio “coccolare” spesso dai racconti della vita quotidiana delle persone e mi conforta molto la lotta che ciascuno affronta per non arrendersi. Sono segni di grande speranza! La nostra vita parrocchiale è stata caratterizzata, in questo mese, dalla preparazione e dalla celebrazione delle Cresime. Anche qui ci siamo ritrovati a reinventarci modi, tempi e disposizioni nuove per vivere tutto in sicurezza cercando di non perdere di vista il nostro obiettivo: l’annuncio. Non possiamo smettere di annunciare la fede, Cristo e la sua Parola. Ci abbiamo provato insieme ai catechisti e ai giovani dell’oratorio per cercare di raggiungere al meglio questi ragazzi e le loro famiglie. Ma è quello che stiamo provando a fare in tutti i percorsi di catechesi: ci rendiamo conto delle nostre fragilità, del fatto che non siamo padroni di una parola, ma a servizio della Parola. Un incontro, uno sguardo, un insegnamento dato con amore a questi più piccoli è la nostra più grande missione. Non ci possiamo arrendere o buttare la spugna. Se siamo imbevuti di Lui dobbiamo continuare a donarlo! Ringrazio in modo particolare tutti i catechisti che stanno facendo davvero un lavoro straordinario con coraggio e grande attenzione per far sì che l’annuncio possa andare avanti. La gioia delle famiglie e dei ragazzi nel giorno della Cresima è stata una grande riconoscenza per il servizio svolto dalla nostra comunità madre che li ha accompagnati e ha cercato solo di insegnare l’Amore di Cristo. Mi ha colpito, durante la celebrazione, come il Vescovo abbia avuto la capacità di guardare negli occhi ciascuno di loro: mi è sembrato lo sguardo di Gesù che rivolgeva sempre a coloro che incontrava. Uno sguardo che anche noi siamo chiamati a donare a chi ci sta attorno e le distanze e le mascherine, in questo caso, non sono che una scusa. Impariamo sempre di più a guardarci vicendevolmente. Certo, a volte ci viene difficile perché magari non siamo dell’umore giusto; però, proviamo a far sì che quello sguardo diventi anche per noi e con noi uno sguardo d’amore. Quando a qualcuno di voi ripeto il mio dispiacere perché in questo periodo non riusciamo a proporre molte attività, mi rispondete con una frase bellissima: “Anche il venire qui, in chiesa, ed essere accolti da un saluto e da uno sguardo, in questo tempo così difficile, è davvero molto consolante”. Grazie per questo incrocio di sguardi. Continuiamo a trovare il bello anche laddove sembra non esserci. Continuiamo con coraggio a lottare per non arrenderci all’isolamento e alla tristezza. Ricerchiamo i segni di speranza che ci stanno attorno! Insieme preghiamo per i cammini che inizieranno in questo nuovo mese di febbraio: il percorso per le coppie dei fidanzati, il nuovo gruppo di ragazzi dell’oratorio, il cammino di catechesi per i piccoli di 2° elementare insieme alle loro famiglie…e nel frattempo inizieremo la Quaresima! Ciascuno può dare tanto anche con la preghiera! Ci conto!

Donda