La Messa con i malati.

Marzo 2012
 

Sabato 11 Febbraio, festa della Madonna di Lourdes, alle ore 16.30 nella nostra parrocchia si è celebrata la Santa Messa in occasione della XX Giornata Mondiale del Malato istituita per non dimenticare mai in tutto il mondo le sofferenze di quanti, in modo più o meno grave, sono provati nel corpo e nello spirito. Come ogni anno la celebrazione è stata arricchita dalla partecipazione degli ospiti della Residenza Santa Maria ma anche da tanti nonni e nonne che hanno avuto la gioia di partecipare alla santa messa animata dai ragazzi del catechismo. La giornata era particolarmente fredda e molti, a causa delle precarie condizioni di salute, sono stati costretti a casa ma tanti hanno sfidato le avverse condizioni meteorologiche e hanno partecipato con gioia al clima caloroso creato dai bambini. Don Paolo nella liturgia ci ha ricordato l’incontro di Gesù con il lebbroso e in particolare le parole che il Signore rivolge a lui: « Lo voglio, guarisci!». Queste parole ci aiutano a prendere coscienza dell’importanza che riveste la fede per quanti sono provati dalla sofferenza e dalla malattia ma anche per coloro che assistono  con  amore  e  sacrificio un familiare malato. Solo nell’in-contro con il Signore infatti possiamo sperimentare realmente che se crediamo non siamo mai soli, che Gesù non ci abbandona alle nostre angosce e sofferenze, ma ci è vicino, e ci aiuta a portarle. E oggi quando parliamo di sofferenze intendiamo non solo quelle fisiche ma anche quelle che colpiscono lo spirito, in particolare il grande dolore della solitudine tipico della nostra società. Al termine della messa i ragazzi (ma non solo!) hanno fatto dono a tutti i nonni presenti di un piccolo segno d’affetto: una caramella, un dolcetto, una frase d’augurio, un bacio….
Il clima festoso, accompagnato dai canti e dalla naturale agitazione dei bambini e dei ragazzi, è stato un significativo momento di riflessione e un gesto di affettuosa solidarietà nei confronti di chi  ne  ha  bisogno:  un  filo  d’oro che lega alla vita dei giovani chi nella vita, in un modo o nell’altro, non può partecipare come vorrebbe.

 

Rachele