Il saluto dei ragazzi dell'oratorio di Sant'Elena

Dicembre 2018

Caro Don Davide,

eccoci qui, tutti riuniti per il tuo ingresso nella comunità di San Luca. Guardati intorno… hai tutti i tuoi ragazzi vicino, gli arancioni e i fucsia. Noi arancioni possiamo solo dirti una parola che è in grado di raccogliere tutte le nostre emozioni: Grazie. Grazie per tutto quello che hai fatto in questi cinque anni. Grazie per esserti preso cura di noi e per averci trattato come dei figli. Grazie per averci insegnato determinate cose che ci porteremo dietro per tutta la vita. Al ritorno dal viaggio, nel famoso gruppo “viaggio Roma-Agosto”, ci hai scritto una frase che ha chiuso quell’av-ventura fantastica: “non lasciatevi rubare i sogni e non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda alla fila”. Il nostro sogno ora è vederti felice per questo nuovo inizio, e sappiamo che sarà così, anche se in questo momento la felicità non è tantissima. Ora ci rivolgiamo a voi, animatori di San Luca. Ve lo stiamo affidando, trattatelo bene. E ricordatevi che non è un semplice prete, ma è una persona speciale dal cuore immenso, è un padre, un fratello e un amico. In un paio di lettere è Donda. Ci stiamo fidando di voi, e la fiducia è una cosa molto delicata. Ora, invece, ci rivolgiamo a te Don metticela tutta e rendi questo posto straordinario, proprio come hai fatto da noi. Davanti a tutti ti promettiamo di unire tutte le nostre forze per portare avanti quello che tu e don Andrea avete creato e che noi oggi chiamiamo il nostro oratorio. Dobbiamo trasmettere quello che tu ci hai insegnato. Dobbiamo metterci all’opera, proprio come questo CRE. Ma questo devi farlo anche tu, quindi devi essere pronto per metterti all’opera. Giusto don? In bocca al lupo per tutto. Noi, per te, ci saremo sempre; ogni volta che tu ci vorrai ancora tra i piedi. Ti vogliamo bene.

I tuoi arancioni.