Gaudete et exultate

Maggio 2018

E’ la nuova esortazione di papa Francesco; spiega la chiamata di Dio nella vita di ogni giorno: famiglia, lavoro, rapporto tra coniugi e tra genitori e figli.

Ecco  alcuni passaggi che segnano il percorso indicato a tutti i credenti.

 "Il Signore ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un'esistenza mediocre, annacquata, inconsistente". (n.1)

 "Non pensiamo solo a quelli già beatificati o canonizzati. Lo Spirito Santo riversa santità dappertutto. Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e donne che lavorano per portare a casa il pane, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere!”.(n.7)

 "La santità è il volto più bello della Chiesa. Ma anche fuori dalla Chiesa Cattolica e in ambiti molto differenti,  lo Spirito suscita “segni della sua presenza, che aiutano gli stessi discepoli di Cristo””.(n.9)

"Quello che vorrei ricordare con questa Esortazione è la chiamata alla santità che il Signore fa a ciascuno di noi, quella chiamata che rivolge anche a te: "Siate santi perché io sono santo"“.(n.10)

 "Non avere paura della Santità. Non ti toglierà forze, vita e gioia. Tutto il contrario, perché arriverai ad essere quello che il Padre ha pensato quando ti ha creato e sarai  fedele al tuo stesso essere". (n. 32)

 “Non avere paura di puntare più in alto, di lasciarti amare e liberare da Dio. Non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. La santità non ti rende meno umano, perché è l’incontro della tua debolezza con la forza della grazia”. (n. 34)

"Il santo non è una persona eccentrica, distaccata che si rende insopportabile per la sua vanità, la sua negatività, i suoi risentimenti. Accettare ogni giorno la via del Vangelo nonostante ci siano problemi questo è santità". (nn. 93-94)

"Se cerchiamo la santità che è gradita agli occhi di Dio, nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo troviamo una regola di comportamento in base alla quale saremo giudicati: "ho avuto fame e mi avete dato da mangiare ho avuto sete e mi avete dato da bere ero straniero e mi avete accolto nudo e mi avete vestito malato e mi avete visitato ero in carcere e siete venuti a trovarmi"“. (n. 95)

 "Il Santo è capace di vivere con gioia e senso dell'umorismo. Senza perdere il realismo, illumina gli altri con uno spirito positivo e ricco di speranza". (n. 122)

 "Il malumore non è un segno di santità: caccia la malinconia dal tuo cuore”. (n.126)

A cura di suor Luciana